MARVELIT presenta:

 

#19 - UGUALI E DIVERSI

di Fabio Furlanetto e Vick Sebastian Shaw

 

 

A circa quattrocento metri sotto il vulcano Citlaltepetl, Messico. Davanti alle rovine di un antico tempio azteco, o almeno a qualcosa che vi assomiglia molto.

Charlotte Jones si chiede come abbia fatto a finire in una situazione simile. Doveva essere una semplice indagine, e invece si trova sotto un vulcano insieme al più importante gruppo di super-eroi americani e a quelle che sembrano le loro versioni distorte.

Il primo ad agire è l’essere di energia, così brillante che è difficile guardarlo senza che gli occhi inizino a bruciare. Dalla sua mano parte un fascio di energia così veloce che Susan fa a malapena in tempo ad alzare un campo di forza invisibile. Charlotte lo capisce solo dalla postura di Susan e dal fatto che il raggio viene deviato leggermente, pur attraversando comunque il campo, finendo per distruggere una buona parte della parete alle loro spalle; se non fosse stato deviato, avrebbe sicuramente colpito la Torcia alla testa.

-Cosa aspettate, voi altri ? Trovatevi un nemico da combattere ed iniziate – incita l’uomo fluttuante, interamente coperto da uno strano costume arancione.

Charlotte non è una stupida e capisce subito che non avrebbe scampo in uno scontro del genere, così si sbriga a trovare riparo dietro una colonna di pietra.

Vapore…la donna che l’ha ingaggiata sotto falso nome… sembra svanire gradatamente, mentre si avvicina a Susan. Ironclad, il colosso di metallo argenteo, è decisamente più appariscente, anche perché riesce a sbilanciare la Cosa e a scagliarlo contro la vicina parete di pietra; le vibrazioni dello scontro sembrano far tremare tutta la caverna. X-Ray è già scomparso dalla vista, così come la Torcia.

Al momento, però, Charlotte è molto più interessata a Vettore, dato che le è ancora vicino. Abbandona velocemente il suo nascondiglio puntandogli contro la pistola, puntando ad una spalla. Charlotte vede con la coda dell’occhio Reed prepararsi per dare un pugno, anche se a qualche metro di distanza…e fa fuoco.

Vettore non si muove, osservando con un sorriso come la pallottola rallenti sempre più fino a restare immobile a mezz’aria.

Proprio in questo momento viene colpito dal pugno di Reed come da un elastico particolarmente resistente. Anche se preso alla sprovvista non cade a terra, anzi indica sia Reed che Charlotte, immediatamente catapultati all’indietro fino a colpire duramente la roccia.

Per il colpo, Charlotte lascia cadere la pistola. Sente una pressione incredibile che la schiaccia contro la parete, ma è nulla in confronto alla pressione che deve sopportare Reed, letteralmente schiacciato.

-Bene…dottor Richards… - dice Vettore cercando di fermare il sangue che gli esce dal naso – Un incontro predestinato, non crede ? Voi, i primi esseri umani ad essere potenziati dai raggi del cosmo, e noi, progenitori della nuova razza post-umana…

Le braccia di Reed si allargano oltre il campo di repulsione prodotto da Vettore, descrivendo un cerchio che finisce quando le mani di Reed si avvinghiano attorno al collo del capo degli U-Foes.

-Temo che la sua teoria non abbia il minimo fondamento scientifico, mister Utrecht.

Anche se le mani non riescono a toccare Vettore, la sua concentrazione è abbastanza bassa da fargli smettere di allontanare Reed e Charlotte, che cade a terra felice di riuscire di nuovo a respirare. Stringendo il più possibile la presa attorno al campo di repulsione, Reed fa forza sulle braccia fino a catapultare Vettore contro il muro.

Si guarda velocemente intorno: Ben si sta liberando dalla stretta titanica di Ironclad e Susan sta confinando in una bolla di forza un gas che è certamente Vapore.

I due si scambiano per un istante uno sguardo ben preciso, poi Susan annuisce e lancia la bolla verso Vettore, che si sta rialzando.

Simon Utrecht urla quando alcune molecole di acido nitrico lo raggiungono; per sua fortuna, bruciando ben poco oltre a parte del costume.

Charlotte è stupefatta dall’assoluta mancanza di preoccupazione di Reed, non solo quando Vettore viene ferito ma quando si lancia all’inseguimento di Susan fuori dalla caverna, insieme a Vapore.

-Benissimo, Charlotte, penso sia il momento di sfruttare al meglio questa piccola pausa, non credi ?

 

Dopo aver visto scomparire tutti quanti, Ben inizia a stancarsi del suo avversario. Sembra veramente forte, almeno al suo livello. Ha bloccato Ben in una posa infelice, con le mani dietro la schiena, e continua ad aumentare la pressione nel tentativo di rompere qualche giuntura.

-Che ti è successo, Grimm, non hai nessuna spacconata ? In confronto a te, Hulk teneva dei discorsi durante gli scontri !

-Probabilmente,parlare con te lo faceva sentire più intelligente.

-Non provare neanche a pensare di prendermi in giro – risponde Ironclad con tono arrabbiato, stringendo i denti ed aumentando ancora di più la pressione, fino al punto in cui persino Ben inizia a provare dolore – Sai, mi sono stancato del fatto che, solo perché sono il più forte del mio gruppo, tutti pensino che devo essere stupido come la Cosa ! Mi sono stancato che tutti pensino che sono come te solo perché ho pilotato un razzo costruito dal mio migliore amico, finendo nello spazio a farmi bombardare di raggi cosmici ! Mi fa…mi fa proprio arrabbiare, ecco !

-Non riesco proprio a immaginare come faccia la gente a confonderti con qualcun altro, guarda…

La Cosa prova a pestare uno dei piedi metallici di Ironclad con tutta la forza che ha nelle gambe, ma tutto ciò che ottiene è un bizzarro rumore che viene ripetuto dall’eco della caverna.

-Non è così facile, Grimm…forse sei forte quanto me…forse…ma io ho un altro potere molto utile, lo sai ?

Da un secondo all’altro è come se tutta la montagna fosse crollata sulle spalle di Ben, che non riesce più a stare in piedi. Ironclad si siede sulla sua schiena, ridacchiando.

-Posso anche aumentare a piacimento la mia densità. In questo momento è come se pesassi 850 tonnellate, più di dieci volte quello che puoi sollevare. Sai, stavo pensando… quanto puoi sopportare prima che ti schiacci i polmoni ? E dopo, quanto potrai resistere ?

Ben vorrebbe rispondere, ma riesce a malapena a respirare. Stringe i denti e prova ad alzarsi, ma la pressione è troppa.

-Facciamo così, io vado avanti e vediamo quando crepi, d’accordo ? 851…852…853…

 

Nello stesso momento, dal tunnel artificiale che conduce all’esterno escono in rapida successione tre persone molto particolari. La prima è la Donna Invisibile, che si muove velocemente grazie al campo di forza sotto di lei, pensando che Norrin l’ha sempre fatto sembrare così facile.

La seconda non è attualmente una vera e propria persona, è una piccola nuvola di fumo compresso che in forma umana prende il nome di Vapore. Il terzo è Vettore, che supera rapidamente la compagna di squadra per raggiungere Susan.

-Non avrebbe dovuto provocarmi, mrs Richards.

-Anche io non ho preso molto bene quello che hai fatto a quelle povere persone…con tutto il vostro potere a che vi servivano delle Cose ? - domanda Susan lanciandogli contro un centinaio di bolle di forza invisibili. Vettore si limita ad allontanarle con un pensiero.

-Come cavie, naturalmente.

Due raggi repulsivi colpiscono il campo di forza, facendolo vacillare. Susan recupera l’equilibrio solo all’ultimo, diventando invisibile per evitare che Vettore approfitti della distrazione. Invece, il leader degli U-Foes si limita ad espandere il proprio campo per trovarla.

-Sa, mi sono sempre chiesto, mrs Richards, come faccia a vedere in quello stato. Anche io posso diventare invisibile, allontanando da me la luce, ma… oh, sono certo che ci potremo inventare qualche esperimento per capirlo. Devo dare credito al dottor Richards, lei è una donna interessante da più punti di vista.

-Credevo stessi con Vapore – risponde Susan, rivelando per un attimo la propria posizione…il che ovviamente è quello che vuole, dato che Vettore cerca subito di colpirla, lasciandosi scoperto ad un attacco con un bastone di forza invisibile.

-Sai, questa cosa proprio non la sopporto – aggiunge un’altra voce femminile proveniente dal nulla – Solo perché sono l’unica donna del gruppo devo per forza essere la donna del capo ? Non ha più neanche un soldo adesso…

Susan riappare all’improvviso, portandosi istintivamente le mani alla gola. Vapore si era mimetizzata insieme all’ossigeno dell’aria attorno a lei, mentre adesso le sta riempiendo i polmoni come anidride carbonica. Susan è sul punto di svenire, ma quando si ricorda che l’unica cosa che le impedisce di sfracellarsi duemila metri più sotto è un sottile campo di forza… ma non può fare altro che vedere Vettore ritornare al vulcano e la propria vista diventare confusa.

 

Johnny Storm interverrebbe subito per salvare la sorella, se non avesse ben altri problemi al momento. E’ stato il primo, insieme a X-Ray, a lasciare la grotta sotterranea, dove non c’era abbastanza ossigeno per bruciare così tanto. Ma anche adesso che ha abbastanza manovrabilità per evitare tutte le sue scariche radioattive, non riesce a trovare un secondo libero per attaccarlo con la sua fiamma…

-Sai, Storm, mi meraviglio che tu sia durato così tanto. Voglio dire, ho un sacco di vantaggi su di te…sono composto di energia, quindi non mi stanco; sono molto, molto più veloce di te, e anche se tu mi colpissi non potresti farmi niente. Sono composto di radiazioni, sai ? Strano che i raggi cosmici che sto emanando di continuo non ti facciano niente ! Sei diverso dall’altra Torcia che ho combattuto.

-E’ che questa volta hai di fronte l’originale – risponde Johnny riuscendo finalmente a lanciargli contro una serie di palle di fuoco, che però attraversano il corpo del suo nemico intangibile.

-Che strano, lo dicevano anche dell’altro. Forse dovresti arrenderti subito…mi dicono che le forti dosi di radiazioni fanno cose veramente terribili ad un corpo umano.

-Così sei fatto di radiazioni, eh ? Bella roba, non avere un vero corpo.

-Razza di… Okay, dopo questa hai chiuso !!!

X-Ray si ferma un attimo e raccoglie le proprie energie, brillando ancora di più di quanto non stia già facendo. Dalle sue mani parte un lampo accecante, che sembra esplodere in mille raggi più piccoli quando si infrange sul corpo di Johnny.

-Come…quella dose di raggi-x poteva attraversare un’intera montagna ! Come hai fatto a fermarlo col fuoco !?

-Sai, c’è qualcosa che la gente continua a non capire – dice Johnny premendo un microscopico pulsante sul retro della fibbia – Non è fuoco. E’ plasma.

La fiamma attorno alle braccia diventa molto più intensa, ed un paralizzato X-Ray non può fare a meno di rimanere shockato quando la Torcia Umana riesce a toccarlo, mettendogli le mani sulle spalle.

-Come…come…

-Spiacente, ma non sono io lo scienziato di famiglia. Schivo raggi di energia da quando avevo sedici anni, credi che non conosca tutte le applicazioni del calore ? Posso emanare il calore di una piccola stella, sai che me ne frega delle tue radiazioni da quattro soldi ?

-Ma non puoi emanare così tanto calore senza…oh, no.

La temperatura continua a salire, finché il colore della fiamma di Johnny non arriva al bianco e poi diventa ancora più luminosa.

-Oh, sì. FIAMMA…NOVA !

 

Più sotto, ma non di molto. Susan sente la superficie del campo di forza tremare; non potrà mantenerlo a lungo, visto che è sul punto di morire. Ha cercato di espellere Vapore dal proprio sistema respiratorio, ma non dispone della concentrazione necessaria ad un intervento del genere.

Sta per perdere i sensi. Poi, una leggerissima scossa elettrica sul collo la riporta alla realtà. E’ una delle ultimissime aggiunte al costume… viene attivata solo dalla cintura di Johnny, ed è un segnale per quando sta per usare la sua Fiamma Nova… in modo da dar tempo al resto della squadra di allontanarsi o proteggersi.

Un’aggiunta proposta nientemeno che da suo fratello, in uno dei suoi rarissimi slanci di intraprendenza.

Nel giro di un secondo, Susan si è già lasciata alle spalle tutte le preoccupazioni della vicenda. Lascia svanire il campo di forza, precipitando verso il suolo ad una velocità che le pare pazzesca… ma Vapore è ancora dentro di lei, dato che non riesce a respirare. Susan lotta per restare cosciente mentre espande un campo di forza all’interno dei propri polmoni, espandendolo verso l’esterno e rilasciando Vapore.

Naturalmente, Vapore potrebbe tornare subito all’attacco; se non fosse che, a poca distanza, è appena stato rilasciata una quantità di calore paragonabile a quella presente nel punto zero di una bomba atomica.

Lo spostamento d’aria è pazzesco; cadranno alberi a più di un chilometro di distanza, figuriamoci una piccola nuvola di anidride carbonica a poche centinaia di metri.

Susan respira a pieni polmoni all’interno di una bolla di forza che devia tutta la forza dell’esplosione, ed il suo viso riprende un po’ di colore.

Sa che non è finita, comunque; come ogni membro dei Fantastici Quattro conosce bene le debolezze degli altri, e in particolare che la Torcia impiega quasi tutta la propria riserva di energia per una Fiamma Nova.

Infatti può vedere il fratello scendere molto, molto meno agevolmente di quanto non farebbe di solito, avvolto da una fiamma molto rada. Solo la mano destra è ancora circondata da una fiamma intensa, e tiene saldamente quella che sembra una diafana figura umana; quello che rimane dell’esausto X-Ray.

-Bel lavoro, fratellino – gli dice, facendolo entrare nel campo di forza e dirigendosi verso il vulcano.

 

Sotto il vulcano.

-1397…1398…1399…1400…stai comodo, Grimm ?

La Cosa stringe i denti, ignorando il dolore lancinante che sente alla schiena.

-Una meraviglia…mi metterei a fare un sonnellino se non fosse per un prurito che ho tra le scapole, testa a lattina…

-Smettila di fingere, Grimm. So che ti sto facendo male, ma non vorrei che tu stessi scomodo, quindi ti farò un piacere.

Ironclad appoggia la sua mano proprio in mezzo alle scapole di Ben, spostandosi per aumentare il peso in quel punto. La Cosa emette un gemito di dolore.

-Non dev’essere…facile…muoversi quando si è così…densi, vero Ironclad ?

-In effetti sono quasi alla mia massa limite…ma è sempre molto più di quanto tu possa sollevare, ed è inutile che cerchi di distarmi.

-Ti è venuto in mente…che potrei aver finto per tutto il tempo…in attesa che tu ti mettessi in una posa…in cui hai poco equilibrio ?

Muovendo velocemente le braccia dietro la schiena, Ben afferra il polso di Ironclad con una mano e con l’altra lo obbliga a piegare il gomito. Dato il suo peso attuale, il gigante d’argento non può fare a meno di essere sbilanciato e cadere dopo un’attenta spinta di Ben.

Cadendo dalla sua schiena affonda nel terreno, come in un cartone animato. Basta un attimo per tornare alla sua densità normale ed alzarsi in piedi, ma senza trovarsi davanti la sempre amabile Cosa.

-Dove…

Un dito gli picchietta la schiena, con un rumore metallico; Ironclad si gira di scatto, giusto in tempo per vedere arrivare un pugno di mattoni.

-Uh-oh.

Con un rimbombo assurdo, come se qualcuno avesse tirato un muro contro una pentola gigante, Ironclad viene scagliato contro la parete di roccia; la forza del pugno è stata tale da fargli mandare in pezzi buona parte della parete, seppellendolo poi sotto alcune tonnellate di detriti.

-1400 tonnellate di pressione…bah, solo Galactus che ti stritola con una mano sola è quasi il triplo. E adesso mi toccherà pure tirarlo fuori di lì… che razza di giornata.

 

Una grande caverna si estende davanti a loro. Reed porge una spilla a forma di simbolo dei FQ alla compagna e le fa cenno di seguirlo all’interno dell’apertura appena rivelatasi ai loro occhi. Un intenso fascio di luce bianca illumina il cammino dell’inedita coppia. Sul pavimento ci sono solchi evidenti, come se qualcuno vi avesse trascinato qualcosa di molto pesante. Dopo una decina di minuti i due si ritrovano davanti uno strano oggetto: una sorta di gigantesca punta di freccia, dalla superficie riflettente simile a quella di uno specchio.

-Ho come la vaga sensazione che gli U-Foes ti abbiano assunta per farti trovare quest’opera di origine apparentemente extraterrestre.

-Ed io credo che quest’affermazione sia da premio Nobel per l’ovvietà, senza offesa Richards.

I due esploratori perlustrano l’esterno del velivolo alieno in cerca di un ingresso,  un portello o simili, ma non trovano nulla del genere. Mr Fantastic allunga il tronco fino a portarsi al di sopra della parte superiore della navicella e ricomincia ad usare il suo scanner nella speranza di localizzare una via d’accesso. Quale secondo dopo un led luminoso sul piccolo marchingegno inizia a lampeggiare, segnalando una minore densità dello scafo nella parte posteriore.

-Prova ad esaminare il retro Charlotte- suggerisce Reed tornando a dimensioni normali.

La detective corre verso la zona segnalata dallo scienziato e comincia a tastare la navicella. Dopo un po’ la sua mano penetra lo scafo, quasi fosse diventato intangibile.

-Tombola cervellone ! Da qui si entra.

Richards allunga le gambe facendo un passo che gli fa scavalcare l’ufo raggiungendo la Jones.

-Entro io per primo, non si sa mai cosa potremmo trovare qui dentro.

Gli occhi di Reed brillano come stelle. Il suo cervello sta per avere accesso ad un grande e nuovo giocattolo ed è impaziente di saggiarne le potenzialità. Fa un passo ed è dentro. La carena in quel punto non era che una proiezione olografica. I sistemi di sicurezza sembrano essere stati disattivati, ma dentro tutto appare perfettamente funzionante. Tutto è perfettamente in ordine, lindo e pinto come se fosse stato appena pulito. La mano dell’eroe esce dalla navicella facendo cenno alla Jones di raggiungerlo dentro.

-Questo sembrerebbe essere il posto di guida- le dice appena la sente entrare.

Charlotte gli si avvicina e si appoggia al sedile accanto al suo.

-Stupefacente… Mi dà le stesse sensazioni che provavo entrando nella nave degli X-Factor tempo fa, ma è molto diversa. È sicuramente più piccola e dalle forme più delicate e armoniose, ma al tempo stesso decise e dinamiche - commenta la detective.

-Bene- continua Reed- adesso non ci resta che provare a farla partire.

Detto questo il velivolo si solleva dal suolo e comincia a fluttuare. Un’espressione incredula si dipinge sul volto di Reed e Charlotte che scoppiano in una fragorosa risata

 

-Ma dove accidentaccio si saranno andati a cacciare – farfuglia la Cosa, trascinandosi dietro senza fatica Ironclad – Voglio dire, oggigiorno la gente non può fare due passi senza essere contattata con mille aggeggini, e noi che abbiamo il miglior sistema di comunicazione del mondo non riusciamo neanche ad orientarci in un tempio mezzo alieno dentro un vulcano…che razza di rivoltante sviluppo.

-Lascia andare immediatamente Ironclad, ammasso di mattoni ! – urla rabbiosamente una voce alle sue spalle. Voltandosi, Ben deve evitare un raggio che quasi lo colpisce ad una spalla; quando invece colpisce un muro, lo buca proseguendo nella roccia.

-Ho detto lascialo…andare.

Vettore è in piedi, anche se con una certa fatica, tenendosi il braccio sinistro con una mano. Sembrerebbe rotto.

-Che ti è successo ?

-Sono caduto mentre volavo qui…grazie alla Torcia. Ascoltami, Grimm…in questo tempio è nascosto qualcosa che potrebbe renderci ricchi e potenti come nessun altro nella storia…

-Senti, se volessi essere ricco, credi che me ne sarei andato in giro per anni con un paio di boxer blu ? Ripensandoci, non rispondere. Tu indossi un pigiama fantasia come costume.

-Con la tecnologia nascosta in questo luogo possiamo renderti di nuovo umano, Grimm ! So che Richards si è allontanato dalla battaglia per trovarla !

-Sai, amico, c’è una cosa che detesto proprio…ed è quando la gente crede di sapere come mi sento su questo e quell’altro.

-Credi che indosserei per tutto il tempo un costume assurdo se avessi un aspetto umano sotto questa maschera, Grimm ? Posso repellere da me qualunque cosa, ed una volta ho scarnificato Hulk in persona fin quasi alle ossa. Posso ridurre te a un mucchietto di sassi e radere al suolo questo vulcano, se fosse necessario… così sarà più facile per X-Ray perlustrare le rovine.

-Questo che c’entra ?

-Noi vi adoravamo, Grimm ! Perché credi che abbia commissionato un viaggio spaziale per ottenere dei super-poteri ? Perché volevamo essere come voi quattro ! Non ci bastava essere umani ! Ed ora…ora siamo meno che umani, lo capisci ? Ironclad è fatto di metallo, X-Ray non ha neanche un corpo, Vapore può restare umana solo per brevi periodi ed io… Gli altri non potrebbero capirci, Grimm, ma tu sì. Voi siete i nostri idoli, Ben… siamo le vostre copie, e se non siete migliori di noi, noi non siamo niente.

-Amico, tu sei proprio malato. Dicono che io sono un mostro, ma voi…

-Non chiamarmi così !!!

Dalle mani di Vettore esce un raggio di repulsione potente quanto non mai, sufficiente a disintegrare persino l’indistruttibile pelle della Cosa. Ma prima di colpire il bersaglio, qualcosa di invisibile lo blocca. Vettore, impossibilitato a respingerlo, riceve un forte rinculo e viene proiettato all’indietro, atterrando su un morbido grosso cuscino di forza invisibile.

-Adesso sei circondato da un campo di forza indistruttibile, Vettore – lo informa la Donna Invisibile, scesa nuovamente nella grotta insieme al fratello e alla forma spenta di X-Ray – Non puoi respingerlo, quindi provaci e ti ritroverai con tutte le ossa fratturate.

-Vacci piano con lui, Suzie…credo abbia veramente bisogno di aiuto.

-Sai, è buffo – aggiunge la Torcia – Ci siamo battuti tutti con i nostri corrispettivi, ma Reed è finito chissà dove. Non è che adesso ci tocca esplorare tutto il vulcano e scoprire l’ennesima civiltà sotterranea che…

Durante la frase Johnny, come gli altri, vede passare davanti a sé una forte luce bianca per un battito di ciglia, dopo il quale sono alle pendici del vulcano… insieme a tre degli U-Foes, diverse Cose ancora svenute, ed una grande navicella aliena.

-Uh…no, forse stavolta no.

 

Un’ora dopo, sempre nello stesso luogo. Susan si sta prendendo cura di Vapore, tornata alla forma umana (pur senza smettere di traspirare vapori chimici) ma ancora sotto shock dopo la violenta decompressione. Ironclad e X-Ray sono imprigionati in una gabbia costruita dalla Cosa usando quanto è rimasto del piccolo quartier generale degli U-Foes, e Vettore è sempre nel campo di forza. Charlotte e Johnny sono intenti ad ascoltare un appassionato Reed che spiega il funzionamento della nave, “un affascinante esempio di propulsione supergeometrica transdimensionale”; Ben è in disparte, continuando a spostare lo sguardo da Vettore a Charlotte.

-…quindi, gli indigeni avevano trovato la nave aliena, precipitata nei paraggi, contenente un proiettore di raggi cosmici. Alcuni, apparentemente per sbaglio, erano diventati delle Cose ed avevano costituito una sorta di religione, con tanto di tempio crea-guerrieri.

-Incredibile, dottor Richards…quasi tutti gli scienziati del mondo non saprebbero neanche da dove iniziare per tradurre un misto tra linguaggio alieno e azteco.

-Sì, sì, Charlotte, tanto questo ce lo spiegherà nel viaggio di ritorno, conoscendolo – la interrompe Johnny – Ma il tempio che avevamo trovato noi era in Brasile, non qui in Messico…

-Per spiegare i due templi, c'è da fare un altro passo. I nativi avevano estratto dalla nave, oltre al proiettore, anche un qualche mezzo di trasporto...gran parte dei dati è andata persa con le varie frane, temo. Una fazione di questi indigeni, forse più belligerante rispetto agli altri che volevano solo venerare il relitto, usò il mezzo per trasferirsi in Brasile e creare un tempio dove venerare i guerrieri-cosa. Col tempo, gli effetti collaterali del proiettore... ricorderete che Ben accusava fortissimi mal di testa con l'uso... hanno ucciso tutti gli esponenti della fazione belligerante, ed il mezzo che avevano usato è andato perso per sempre. Comunque, anche la prima fazione aveva trovato un proiettore, e capitò pressappoco la stessa cosa, per quanto ne sappiamo...occorreranno altre indagini.

-Però qui non c’è nessun proiettore, Reed.

-Lo so, Johnny…intendo interrogare personalmente Vettore per sapere che fine ha fatto, dato che loro ne erano in possesso. Ma su questo indagheremo a fondo… dopo averli consegnati alla Volta, naturalmente.

-Vacci piano con loro, gommolo… se sono così, è solo perché si sono dimenticati di essere anche delle persone. E se non ti dispiace… vorrei essere io ad occuparmene, di quella cosa della Volta.

-Ben ? Non ti sei mai occupato di questi problemi…

-Ecco… lo so, ma… mi sento in parte responsabile per loro. Sono diventati dei mostri solo perché volevano essere come noi.

-Sì, beh, mica lo potevamo sapere.

-Non ne sono molto sicuro, Johnny… oggi stesso parlavo con Susan delle nostre responsabilità mancate. Dobbiamo rivedere seriamente il nostro modus operandi.

-Ehi, io dico da anni che ci dobbiamo dare una mossa, Reed… beh, che hai testa a mattoni ? Non mi piace quella faccia, anche meno della solita.

-Sì, ecco…sapete come sono fatto, raramente sono l’anima della festa. Però Reed ha ragione, dovremmo essere più responsabili…dovremmo essere eroi. Quindi…mi dispiace rovinare la vittoria ma…

Benjamin fa un ampio respiro, e tutti gli sguardi vengono fissati su di lui. Susan resta in disparte, sa già cosa sta per succedere e vorrebbe tanto che fosse Ben a poter diventare invisibile a tutto questo.

-Charlotte…c’è una cosa che dovrei dirti…

 

CONTINUA…

 

Note

Si conclude lo scontro con gli U-Foes, anche se come avrete capito la possibilità di rivederli su queste pagine è tutt’altro che remota. Ci lasciamo alle spalle anche il tempio alieno, che crediamo di aver spiegato un po’ meglio di DeFalco (non che fosse complicato); la mini-saga non è ancora conclusa, però, dato che rimangono ancora un paio di questioni sull’uso del proiettore di raggi cosmici e gli intrighi degli U-Foes. Dopodiché, la saga del Dottor Destino sta aspettando di esplodere da diverso tempo…

Per chi non lo sapesse, quando parla dell’altra Torcia Umana, X-Ray (in passato tradotto come Raggio-X, non proprio il massimo come suono) si riferisce all’incontro con l’androide dallo stesso nome in storie dei Vendicatori della Costa Ovest, su Marvel Extra #3.